Infinite Jest (IJ)

Nota sulle note in calce

Nei romanzi le note in calce sono molto rare. Perché rompono il ritmo di lettura? O perché mettono le lettrici sulla cattiva strada? O è forse perché appesantiscono talmente i libri in scienze umane che, in tempi in cui scienze umane e letteratura si compenetrano spudoratamente, bisogna pure che ciascuna conservi qualcosa di personale? Se Gadda è un romanziere che merita una laurea in note a piè di pagina, allora Wallace1, con le 388 note di questo romanzo, che a volte spaziano su parecchie pagine ((senza contare quelle in calce alle note in calce, )) è degno di un dottorato.

Notofobe! siate clementi, perché anch'io sogno almeno un brevetto in note.

Fine della nota sulle note in calce


Esordio

And the tide was way out2, così sembra finire Infinite Jest, un libro-mondo di una generosità infinita che vi stordisce, vi incanta e senza sosta increspa il vostro stagno d'idee.

Sembra finire”, perché le vicende iniziali sono posteriori a quelle delle ultime pagine. Il che non è un espediente per destabilizzare lettori abituati a pagine che avanzano di conserva coi tempi della narrazione ― né la facile circolarità del dopo Borges ― né, ancor meno! il classico esordio dove un personaggio convoca il passato.

Le linee narrative di IJ non sono mai evidenti; formano una rete dalle maglie strette e irregolari nascosta sotto il copioso pescato dell'oceano Yankee.

Nuotavo ancora nel bel mezzo del libro e mi domandavo già che fare per spingere le mie amiche a tuffarsi in IJ.

Telefonare? Mandare loro una copia del libro? Spedire per mail l'indirizzo del wiki di IJ (http://infinitejest.wallacewiki.com/david-foster-wallace/index.php?title=Main_Page)?

Scrivere una critica?

Una critica?

Per me il significato di “critica” ha sempre oscillato tra università e polemica. Eccomi allora con il terzo volume del grande dizionario UTET sulle ginocchia: “Esame rigoroso a cui la ragione sottopone le cose (…) per determinare il loro grado di verità (e) bellezza, anziché accettarle immediatamente così come vengono proposte.” Se questa è la definizione di “critica” la mia non lo è: è praticamente il contrario, perché “il grado di bellezza” precede l'esame rigoroso. Se non è una critica, cos'è dunque? Visto che il mio punto di partenza è un giudizio molto positivo sull'alto grado di “verità e bellezza” di IJ, mi appresto forse a redigere un un'apologia? un panegirico? un ditirambo? Se metto in un cantuccio “positivo” ((e, soprattutto, “molto”)), dovrei parlare di “recensione”, “commento”, o semplicemente di “note”... no... inutile fare il filo a questi ersatz, non sopravvivono al fuoco di sbarramento della mia “critica”. La parola “critica” mi piace e non vedo proprio perché un dizionario debba necessariamente aver ragione. Se penso bene ((se dunque penso)), la definizione del dizionario è non solo ambigua ma anche decisamente sbagliata: “così come vengono proposte”, da chi? Da un autorità esterna o dall'autorità interna al testo3: ecco l'ambiguità. L'errore è grave perché, nell'arte, “l'esame rigoroso” viene dopo il giudizio sulla bellezza: giudizio che dapprima innesca e poi alimenta l'esame e infine liscia le asperità logiche.

Niente paura, vai!

Dei giovani lettori che andassero oltre le prime cento pagine non potrebbero frenare un “tropppo geniale4”.


Excursus

Non sono solo le merci e le persone che circolano liberamente in Europa: anche le mode linguistiche non conoscono frontiere. Per esempio: l'uso di “troppo” per creare un superlativo con connotazioni positive ha soppiantato prefissi e i suffissi tanto in Italia che in Francia o in Ispagna5... ma c'è da scommettere che non è che una moda, più o meno effimera. “Geniale”, invece, da un secolo a questa parte,, malgrado il cavallo di Musil,, continua ad avere una certa aura e sarà certamente usato anche quando ci si ricorderà di questo “troppo” come di una lontana moda giovanile come noi ci ricordiamo di “al limite” degli anni 1960.

Fine dell'excursus


Avanti, forza!


Infinite Jest in Infinite Jest

Innanzitutto, IJ contiene un IJ. Cos'è l'IJ nell'IJ?

Un film. Un film diretto da James Orin Incandenza, un autore di post-guardia, padre del personaggio centrale di questo libro senza centro: Hal.

Qual'è l'origine del titolo?

Shakespeare. Amleto. Il principe danese con il cranio del buffone in mano, dice a Orazio che Yorik era un uomo di Infinite Jest (dagli infiniti frizzi).

Cos'ha di così speciale questo film da dare il titolo al libro?

È un divertimento talmente divertente che lo spettatore non può più scollare (letteralmente) gli occhi dal suo computer-tele. È inchiodato (letteralmente ) alle immagini e muore ( letteralmente) d'inanizione.

Ma è una bomba spettacolare! debordiana! mi direte.

Effettivamente è un'arma disumana che rischia di disumanizzare gli USA. Basterebbe un nonnulla, qualche milione di copie e... patatrac, più nessun Statunitense.

Ma chi vuole disumanizzare gli USA? I Fratelli Mussulmani? Le sorelle di Ahmadinejad? Le amanti di Hollande6? Le top model abissine? Gli uccellino di “The Bird7”?

No. Sono gli Assassins en Fauteuil Roullents8 (AFR), i separatisti quebecchesi.

Perché?

Chi lo sa9.


Gli AFR sono “Quelli che arrivano sempre al crepuscolo e cigolano implacabilmente, coi quali non si può né ragionare né mercanteggiare, che non hanno né pietà, né rimorsi, né paura (salvo la paura dei pendii ripidi, secondo certuni)”:: sono dei menomati che si scervellano per disseminare IJ (il film)

Perché quelli dell'AFR sono senza gambe? È un'altra storia ricca di treni e di stupidità; una storia che non vi racconterò. Vi dico solo che i Canadesi e i Quebecchesi non sono delle cime (nel libro), anche se hanno scoperto il bacio senza fine descritto nella lunga nota 304.

Lo scopo dei terroriste della provincia dove si presume che ci si ricordi10 è di lasciar morire di oblio, d'inanizione, di vuoto ((e di felicità)) tutti gli abitanti degli USA, incollati a IJ nella loro sweet home.

Perché?

Chi lo sa11.

Ascoltate quello che Steeply, un americano che lavora per i Servizi non specificati, dice à Remy Marathe, agente quebecchese quadruplo “Gli spacciatori di droga non vogliono necessariamente la vostra morte; vogliono solo i soldi. C'è una bella differenza. Sembra che voi ci vogliate tutti morti. Non solo riscattare la concavità. Non solo la secessione del Quebec. Voi, Voi del F.L.Q siete come i Boliviani. Ma Fortier ci vuole morti.


Parabasi

Non devo dirvi che la madre di Hal è di origine quebecchese. E, soprattutto, che suo padre è di origine italiane perché se trascinate “Quebecchese” dietro “Italiano” vi ritrovate con un “Italo-Quebecchese” ciò che sembra essere il vostro critico che sta scrivendo una parabasi che non lo è e a cui (al vostro critico) potrebbe piacere IJ,, anche,, per nostalgia del Quebec e dell'Italia dei suoi nonni12.

Fine della parabasi

Vogliono che crepino anche a causa dell'ONAN.

Una qualche parentela con l'Onan biblico?

Se fossi professore di letteratura comparata, sono sicuro che troverei dei nessi ma... così sui due piedi... tra di noi... no.

ONAN (scritto O.N.A.N.) è la sigla ((sigla o acronimo? mi domanderete; se fossi professore di linguistica... ma... così sui due piedi... senza fare tante storie... è la stessa cosa)) di Organization of North American Nations, costituita da Canada, USA e Messico, in cui gli USA sono primi inter impares13.L'ONAismo è una bella cosa se non si approfondisce troppo, ma se si approfondisce, ci si ritrova con un “ognuno per se”:: per esempio un sé duro (USA), un sé molle (Canada), per non parlare del mollissimo Quebec.

L'ONANismo non fa l'unanimità, soprattutto nel Quebec, un paese cullato per secoli nelle idee del Dottore angelicus che, pur considerando l'ONANismo il meno grave dei peccati contro natura14, lo considera pertanto più grave che lo stupro. E i quebecchesi più anti ONANistes sono FLQ et i menomati dell'AFR ((Come si può facilmente constatare FLQ et AFR hanno dato il cambio a Tommaso d'Aquino: non si attraversa impunemente una demonizzazione secolare degli ONANisti!)).


Evviva la concavità libera! ― dai rifiuti.


In effetti, AFR attualizza e politicizza un problema che va ben aldilà dei rapporti tra gli stati. Se riflettiamo senza riflettere possiamo dire che, per gli ONANisti, invaginare i rifiuti è un modo di vedere da manager alle prese con problemi di gestione, ma indifferenti a quello che gestiscono. Con parole più da sociologo: si tratta di un approccio antropomorfo/soggettivo/suggestivo che non può condurre che a soluzione immediate che renderanno ancora più difficili soluzioni che non mettano in pericolo le generazioni future. Per non ragionare in termini di “gestione” e diventare pensatori delle essenze come i filosofi tedeschi che da un paio di secoli fanno il bello e il cattivo tempo con soggetti e oggetti, basta un cambiamento sintattico: i rifiuti/immondizie da oggetto diventano soggetto::: sono dunque i rifiuti/immondizie che hanno problemi e non l'ONAN. Benché sempre più numerosi, più pesanti, più resistenti, i rifiuti/immondizie continuano a essere res non grata dappertutto e questo favorisce la malavita e i suoi compagni di rotta15 ((italica Campania docet)). Al giorno d'oggi soprattutto i rifiuti USA ((Delillo? Underworld? Vi dice qualcosa?)), ma la Cina, questo paese pieno di cineserie, di Cinesini e di Cinesine ((queste ultime molto meno numerose dei maschietti perché, anche in Oriente, l'1 è maschio16)) sarà presto in testa.

Ma, limitiamoci all'ONAN.

I tre ONANisti devono trovare un territorio per questi stramaledetti rifiuti americani. Sottolineo: americani. Sottolineo ciò che ho appena sottolineato: americani : sineddoche per USA.

Nel piccolo ménage a 3 dell'ONAN, gli USA non possono di certo,, etica oblige,, scaricare milioni di tonnellate di merdaccia e di plutonaccio in Messico ((pensate alle reazioni della comunità internazionale sempre pronta a far perdere le cause non ancora perse!))

In Canada, allora?

Ci mancherebbe che trattiamo i nostri cuginetti come Haitiani.

E allora?

Ecco un'idea geniale, tropppo geniale!::: basta scaricare tutti i rifiuti (casalinghi, industriali, bovini, commerciali, morali, televisivi) nel Vermont e regalare il Vermont al Canada.

Non è forse geniale?

Siiii, geniale! Troppo geniiiale!

Ma i Canadesi sono meno stupidi di quanto credano i dirigente USA e resistono qualche ora17 prima di cedere davanti alla forza che ((!una volta tanto!)) viene dal sud.

Ecco dunque nascere la Grande Concavità canadese dove i rifiuti/immondizie provocano dei cambiamenti ambientali che favoriscono,, tra l'altro,, il proliferare di orde di criceti selvaggi.


Il rumore della orda è vulcanico, trenico. L'espressione della faccia baffute dei criceti è professionale e implacabile — è l'espressione di un'orda implacabile. Si lanciano verso l'est attraversando un terreno alfisol che oggi non è sfruttato, spoglio. […] I criceti selvaggi non sono animali di compagnia. Affari, sono. Si raccomandano grandi giacimenti. Non portare niente di vagamente vegetale sul cammino dell'orda selvaggia.


Dai branchi di criceti selvaggi ai lupi, breve è il cammino. Questa prossimità m'invoglia a tediarvi con una digressione su cervidi e canidi, tanto per entrare nel vivo della politica di questi giorni (Gennaio 2014) e del mio orticello.


Digressione ecologica

Mi si grippano i neuroni quando, lo stesso giorno, leggo su un quotidiano molto quotato: “Abbiamo preso il loro [dei cervidi] terreno. Abbiamo l'obbligo morale di giungere a una coesistenza pacifica.” e poi leggo che questi brucatori di germogli creano una catastrofe ecologica perché impoveriscono l'ambiente per gli uccelli e gli insetti. E allora (a proposito di coesistenza)? Semplice, introduciamo i lupi: ipocrita ambientalista! ipocrita vegano! deleghi la lotta armata ai carnivori. Con la destra dai ai lupi quello che con la sinistra hai rubato ai cacciatori, tuoi simili. Ma i lupi biodroni — non sono mai stati celebrati né per la loro sensibilità ecologica ne per la loro sensibilità punto e basta. Possono dunque stripparsi con cosciotti d'agnello e braciole di capra, come i droni civilizzati (meccanici) dilaniano,, per errore, dicono,, i bambini dei pastori erranti (dell'Asia)18.

I cittadini e gli abitanti ricchi delle campagne povere non hanno pecore a cui badare e non passeggiano con stupidi e deboli animali, in valli lontane dalla civilizzazione::: ecco perché amano tanto i lupi. ((Esageri. Non solo per questo. Anche perché hanno bisogno di stuzzicare il loro insipido appetito ― erotico.))

Imprigionano i cani nei loro piccoli appartamenti (((mica sono piccoli! Più di 150 metri, e con un grande camino ! In un piccolo appartamento la nostra Giulietta morirebbe di noia, ma qui... “Non è vero Giulietta?” Giulietta ―― che capisce il suo padrone meglio della moglie che capisce meglio suo (del marito) fratello che non ha cani ma che ha invece tre enormi gatti che lo capiscono meglio della sorella della moglie di suo fratello che (il fratello), come vi ho già detto ha una certa Giulietta come cagna da ferma, ―― risponde con un waou waououou che lo manda in solluchero19))) ma amano i lupi in libertà.

Viva i lupi liberi!

Ipocrita ecologista! Come per la cicala e la formica ti ricordi solo i primi versi dei lupi e della pecore.

Dopo mille e più anni di guerre dichiarate,

Fecero pace messeri lupi e dame pecore

era un bene per i due partiti a quelle ore;

se i lupi divoravano le bestie mal andate,

di lor pelli coprivano dei pastori il femore20.


Ipocrita ecologista! ((Niente boria, per favore)).

Come tutti noi, non ti ricordi che di quello che fa l'affar tuo ((e, a volte, di quello che fa il tuo affare))

Fine della digressione ecologica

È impossibile parlare d'IJ senza parlare di droga.

È vero che il libro non ha un centro, ma è anche vero che la droga è al centro, alla periferia, in tutti gli angoli, in tutte le teste.

L'E.T.A. (Enfield Tennis Academy), un collegio creato dal padre di Hal e diretto da sua madre (il padre si è suicidato bruciandosi la testa in un forno a microonde) ove bambini e adolescenti passano le loro giornate a studiare e giocare a tennis, è anche una Drug/dope Academy. Ecco un brano tra i molti: “[...] all' E.T.A ci sono sempre stati adolescenti, giocatori di alto livello, che gestiscono il loro clima interiore chimicamente […] dexedrina o metedrina a bassa tensione prima delle partite e benzodiazepina per sfuggire la depressione post partita […] funghi allucinogeni o X”. Questo brano è costellato da 4 note, ecco l'ultima: “psilocibina; happy patches; MDMA/Xtasy (brutte notizie, però, X); varie rozze manipolazioni tecniche dell'anello di benzene in psichedelici della classe methox, di solito preparati in casa; ultime ruote del carro sintetiche come MMDA, DMA, DMMM, 2CB, para DOT1-VI […] LDS-25 o 32 o DMZ/MP”

La lettrice può perdere la testa con i giovani dell'E.T.A. o mirare al premio Nobel della chimica. Non avendo ambizioni nobeliari e visto che tengo alla mia testolina, io metto un punto fermo.


Punto fermo

Cos'è IJ (il libro) per le lettrici se non l'equivalente d'IJ (il film) per le spettatrici. Wallace ci ha fregati? Ci ha inchiodati alle parole? E ancora, cos'è una lettura/scrittura appassionante/appassionata che alletta/allatta (quella delle lettrici d'IJ) se non una paràbaia “para”, in questo hapax, sta per “che non è veramente” ((l'intepretazione di “veramente” è lasciata ai vostri istinti, ma non quella di baia che è une allusione leggermente oscura al doctor Gaddus21)).

Non è chiaro.

Peccato.

A volte penso che in un pensiero o in un racconto, ciò che è chiaro è inutile, perché,,, affinché sia chiaro,,, tutti gli elementi devono essere presenti e quindi lo scrittore non fa che darci quello che abbiamo già. Certo, svegliare ciò che poltrisce nella nostra mente è già qualcosa (soprattutto per il nostro narcisismo), Certo, è facile essere oscuri: basta mollare le ancore e abbandonarsi all'onda linguistica. Domanda da mille lire: cos'è l'abbandonarsi, se non lasciare che le parole strutturate nelle vostra mente, vi rivelino alle altre? Sono su uno scivolo freudiano, mi fermo e metto un punto.


Un'ultima digressione.

Digression linguistica

Come è possibile sapere se una parola è un hapax in una lingua? Impossibile. Lo possiamo sapere solo se fissiamo un sottoinsieme di testi della lingua, un corpus. Prendiamo, così a caso! la parola “Paràbaia”. In questo preciso istante non è già più un hapax. Neanche in questo superminuscolo microtico testo della lingua italiana. E per farlo uscire una volta per tutte dall'hapaxità22: Paràbaia. Paràbaia. Paràbaia.

Qui terminano, allo stesso tempo, la digressione linguistica et la criptica.





1David Foster Wallace, scrittore americano nato nel 1962 e felo de se nel 2008, ha pubblicato il romanzo Infinite Jest nel 1996. Bisognerebbe che aggiunga una nota in calce a questa nota per spiegare “felo de se”, ma difficoltà tecniche con Open Office me lo impediscono.

2 E la marea era molto bassa

3Dicendo “interna” escludo anche l'autorità associata al nome dell'autore.

4E questo malgrado une traduzione italiana che lascia molto a desiderare. Troppo.

5In Ispagna, in Ispagna son già 1003 (troppe?)... Credo di amare Ispagna ((comme quasi tutte le prostesi e non lo dicoper ischerzo)) indipendentemente da Lorenzo da Ponte.

6Il 24e presidente della repubblica francese, “cavaliere di gran croce decorato di gran cordone” della repubblica italiana. Uomo dallo sguardo molle ma dai didimi duri (a quanto dicono).

7Charles Christopher Parker.

8In francese nel testo. Un francese deformato (Rollent invece di Roulant) che significa : Assassini su sedie a rotelle.

9Omaggio al grande scrittore quebecchese Réjean Ducharme.

10Il motto del Québec è “je me souviens” (mi ricordo).

11Sembra che ci tengo.

12Impreciso. Dovreste leggere “della Talamona dei suoi nonni”, perché l'Italia non era che una parola vaga come... come... sternocleidomatoideo. Ben più astratta che “consustanzialità”, per esempio.

13 Questo corsivo è ambiguo. Il sintagma si è incorsivato perché è preso tale e quale da IJ? o perché è in una lingua che da qualche secolo è straniera? o per l'una e l'altra?

14 « Et ideo inter vitia contra naturam infimum locum tenet peccatum immunditiae, quod consistit in sola omissione concubitus ad alterum. » Summa Theologica, II II 154 12. Da notare che lo sperma è immunditiae (immondizia.

15Anche qui ci vorrebbe un inversione sintattica per riflettere in un altro modo sui rapporti tra istituzioni legali e illegali. Pensare che gli « onesti » si servono dei disonesti per scopi che è preferibile nascondere, è un largactil culturale (non so in Italia, ma, secondo M. Nicer, B. This, J. Vinchon, Largactyl è il primo tranquillizzante commercializzato in Francia). Ma basta un calcio in culo ai neuroni per capire che è esattamente il contrario : è la malavita che si serve delle istituzioni legali per i suoi scopi — che non ha affatto bisogno di nascondere. La malavita nazista è un esempio spettacolare.

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16Allusione grossa come una casa alla politica del figlio unico ove, spesso, contro tutte le statistiche, l'uno nasce maschio (e se è femmina comincia spesso la sua vita in un orfanotrofio per terminarla, a volte, in una tranquilla casetta occidentale).

17La durata del dibattito sulle colline di Ottawa tra coloro che si ricordavano del quasi virgiliano Timeo USAos et dona ferentes e quelli che pensavano che a caval donato non si guarda in bocca. Un dibattito il cui esito era stato indovinato anche dal più fesso dei giornalisti stranieri: non è assolutamente immaginabile che in una democrazia corretta (politicamente) e non elitista come quella Canadese, Virgilio sia considerato meglio di un cavallo.

18Che fai tu, Drone, in ciel? dimmi, che fai,
Silenzioso Drone?

Sorgi la sera, e vai,
Distruggendo i villaggi; indi ti posi.

19Giulietta, una cagna di origini esagonali il cui padre, Sade, apparteneva a Polanski e la madre Shakes a Godard, non ha mai imparato il bau bauuu dei cani italiani.

20Traduzione mia.

21Quell'altra flussione, che inocula nella baia o tromba della vagina milioni di minimi scavezzacolli a scodinzolare verso il paradiso vero o supposto dell'ovocellula.” (Carlo Emilio Gadda, Eros e Priapo, 81)

22Un altro hapax?